Contro la piaga della violenza sulle donne un impegno concreto

Ivan Losio - marted́, 19 gennaio 2010

Contro la violenza sulle donneGrazie ad un proficuo lavoro svolto in seno alla Commissione Politiche Sociali, il Consiglio provinciale ha approvato oggi all'unanimità un documento a sostegno del Progetto di legge ad iniziativa popolare in materia di violenza sulle donne. Il sostegno ai centri antiviolenza ed alle case di accoglienza è un atto di estremamente importanza insieme ad azioni mirate a stimolare le attività che contrastano il fenomeno della violenza alle donne.
La mozione bipartisan presentata da alcuni consiglieri è stata portata in Commissione e condivisa da tutti i gruppi consigliari. Nel corso di questo lavoro è anche nata anche l'idea di iniziare un percorso di approfondimento del tema con il coinvolgimento delle Associazioni “AIDA” di Cremona e “Donne contro la Violenza” di Crema, che da anni sono impegnate a contrastare fenomeni di violenza e a sostenere le donne vittime di tale piaga, incontro che diventa anche un’occasione per una prima rilevazione dei bisogni del territorio e delle istanze delle Associazioni.
Come presidente della Commissione sono molto soddisfatto della condivisione che ha visto tutti i gruppi consigliari compatti su questa tematica. Si tratta di un piccolo esempio di come la politica, attraverso un impegno forte e diretto, possa stimolare la consapevolezza che problematiche estremamente delicate come la violenza sulle donne, devono trovare risposte adeguate.

Ecco il testo della mozione:

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Dato atto


- che il tema della violenza sulle donne è un attacco all’inviolabilità della persona e alla libertà individuale;
- che, così come definito dalla “Dichiarazione dell’ONU sull’eliminazione della violenza contro le donne” adottata nel 1983, è considerata tale “qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata”. Per far uscire dal silenzio questa drammatica situazione ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite fin dal 1999 al fine di sensibilizzare Governi, Istituzioni governative e non, società civile, mezzi di comunicazione di massa.
- che i numeri dimostrano tuttora che la violenza sulle donne non conosce confini di etnia, di cultura e di classe sociale. Secondo dati Istat, in Italia una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata, almeno una volta, vittima di violenza o maltrattamenti. Sono 6 milioni 743mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica o sessuale. Tre milioni di donne hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. Ai danni di mogli e fidanzate i reati gravi: 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro.
- che lo scorso febbraio il Governo ha introdotto il reato di stalking, che ha già liberato oltre quattromila donne italiane dai loro incubi quotidiani fatti di persecuzioni, violenze, soprusi. Le denunce sono state in media diciassette al giorno, e ben 723 persone, uomini, ma anche donne, sono finite agli arresti.
- che si è avviata sul territorio lombardo una raccolta di firme, autorizzata da Regione Lombardia, per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare promossa dalle Associazioni “Donne contro la violenza” della Lombardia che solleciti l’intervento legislativo anche a livello regionale. La proposta di legge si pone l’obiettivo di avere a disposizione una normativa regionale per il contrasto al vergognoso fenomeno della violenza contro le donne, mettendo in campo strumenti di prevenzione, di formazione e adeguate risorse per sostenerli, riconoscendo soprattutto il fondamentale ruolo di accoglienza, ascolto, consulenza e sostegno che le associazioni e i centri antiviolenza stanno da anni svolgendo in modo pregevole su tutto il territorio lombardo.
- che è opportuno dare un segnale forte, di condivisione ad iniziative di contrasto alla violenza sulle donne, anche con il sostegno delle nostre istituzioni locali

condivide


le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quando sostiene che ai necessari interventi di tipo repressivo, da esercitare con rigore e senza indulgenza, si debbono affiancare azioni concrete per diffondere, in primo luogo nella scuola e nella società civile, una concezione della donna che rispetti la sua dignità di persona e si opponga a volgari visioni di stampo meramente consumistico. Solo così sarà possibile creare una cultura di autentico rispetto, innanzitutto sul piano morale, nei confronti delle donne.

Invita

la Giunta della Provincia di Cremona e il Consiglio provinciale di Cremona
- a sostenere, con questa votazione, il progetto di legge di iniziativa popolare che promuove la costituzione della rete dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza delle donne che svolgono attività di ospitalità, ascolto, informazione legale e consulenza psicologica nonché di ricerca sul fenomeno della violenza, evidenziando al contempo le necessarie garanzie di un adeguato supporto agli enti locali per coadiuvarli nella realizzazione di queste iniziative e di questi servizi.
- ad impegnarsi direttamente per promuovere la diffusione della cultura della non violenza e della tutela della dignità delle donne in ogni ambito, cultura o fascia sociale, prescindendo da qualsiasi motivazione di carattere etnico, culturale o religioso.
- a svolgere opera di prevenzione intervenendo nella formazione professionale di quanti agiscono in ambiti legati al fenomeno della violenza alle donne nonché a stimolare le attività che la contrastino.