Ove si predica amore, regna la confusione…

Ivan Losio - lunedě, 01 dicembre 2008

…e la più assoluta irresponsabilità politica 

Ci tocca parlare della solita sinistra rivoltana che non perde occasione di predicare, anzi, fantasticare senza porsi con proposte concrete e presentarsi con un preciso ordine di idee. Tra articoli, interviste, attacchi ed interventi in Consiglio comunale, regna la più completa confusione!

- ASILO NIDO

Non dobbiamo andare molto in là nel tempo per ritrovare l’argomento Asilo Nido, i tempi delle prese di posizione degli ex Assessori Cirtoli e Carera, delle accuse verso l’attuale Amministrazione comunale che non si occuperebbe del problema infanzia a Rivolta. Solo qualche settimana fa, annunciando l’apertura di un nuovo Nido privato in paese, il giornaletto del Partito Democratico lasciava intendere, con mezze interviste e battute non troppo sarcastiche, che il Comune avrebbe potuto fare qualcosa per aiutare questa impresa ad aprire la sua nuova attività di indubbio interesse sociale per Rivolta, ma non l’ha fatto.

Meno di una settimana fa, in Consiglio comunale, il consigliere Pasqualini dello stesso gruppo “Insieme per Rivolta”, commentando uno stanziamento economico per la realizzazione di un vialetto di accesso a questo nuovo asilo nido, affermava che spendere soldi pubblici per un privato non è del tutto corretto ed occorrerebbe chiedere qualcosa in cambio come, per esempio, una retta convenzionata per le famiglie rivoltane.

Allora, questo privato lo dobbiamo aiutare sì, oppure no? Questa attività per l’infanzia va favorita in paese sì, oppure no?

Non mi sembra che questi colleghi di Consiglio comunale abbiano le idee chiare su questa partita… Ciò nonostante, non perdono occasione per disinformare e per gettare fango sul nemico politico: l’attuale maggioranza.

Io ed i miei colleghi amministratori abbiamo le idee molto chiare su come gestire queste cose, in una logica di sussidiarietà e collaborazione tra pubblico e privato: “meno Stato e più Società”. La politica di favorire l’intraprendenza sociale supportandola con l’esperienza pubblica è un modello amministrativo vincente, specie in un momento nel quale le esigenze aumentano e le risorse calano. Il “modello Lombardo” di Regione Lombardia ne è l’esempio più significativo ed importante.

Alla realizzazione di un Asilo nido comunale che, dati alla mano, comporta costi di gestione misurabili in più del doppio rispetto ad una stessa struttura privata, abbiamo preferito gestire il problema in un modo un po’ diverso. Questo asilo nido a Rivolta, infatti, si è aperto grazie all’iniziativa di un’impresa privata che ha trovato nel Comune un interlocutore pronto a mettere in campo azioni di supporto: una variante al Piano Regolatore Generale per trovare un’ubicazione consona all’attività, un’agevolazione sugli oneri di urbanizzazione resa possibile da una specifica norma di legge che regola le attività urbanistiche di interesse pubblico e l’accordo per la realizzazione di un vialetto di accesso alla struttura attraverso un parco pubblico, opera utile anche per migliorare la fruibilità del parco stesso.

Il passo successivo sarà una convenzione tra questa impresa ed il Comune che le permetterà di ricevere contributi economici provenienti dal fondo sociale regionale. Ovviamente l’attività deve essere avviata e deve essere misurata la qualità del servizio.

Tutto il resto sono solo frottole!

- SPESA SOCIALE

Il mio predecessore alle Politiche Sociali del Comune, Angelo Cirtoli, non ha mancato di lanciarmi una delle sue frecciatine, quelle che normalmente mi indirizza a mezzo stampa e che, purtroppo, non mi hanno mai offerto nulla di buono: nessun suggerimento, nessuna proposta, nessuna idea.

Nel corso del Consiglio comunale di venerdì 28 Novembre 2008, criticando l’opportunità di spendere soldi per dotare il territorio comunale di apparecchi di videosorveglianza, ha affermato, astenendosi poi dal voto, che al nostro posto avrebbe speso questi soldi per qualche intervento sociale in un momento nel quale “molti non riescono ad arrivare a fine mese”. Il tenore del suo intervento è sempre lo stesso: si aspetta da me una politica sociale più incisiva e più rispondente ai bisogni.

Nella sua veste di Consigliere comunale, però, avrebbe dovuto notare che al punto successivo dell’ordine del giorno si doveva approvare (e lo si è fatto) il cosiddetto “assestato” di bilancio mediante il quale si “consolida”, nell’ambito del bilancio del Comune, la gestione finanziaria accertata fino a quel momento e si riprogramma l’ultimo periodo dell’anno. Proprio da quel documento si può evincere che la spesa sociale è certificata a 77mila Euro oltre la previsione iniziale: una maggiorazione di quasi il 10% del totale della spesa! Probabilmente Cirtoli, pur essendo amministratore navigato, non si è accorto di questa sottolineatura. Oppure, più realisticamente, ha fatto finta di non vederla.

D’altra parte, io ed i miei colleghi amministratori, non siamo di quelli che amano i proclami, le solenni inaugurazioni e le autocelebrazioni. Ecco perchè non abbiamo indetto conferenze stampa o fatto affiggere manifesti per comunicare questo risultato, cosa che invece viene normalmente fatta da Democratici & compagni. Ci limitiamo esclusivamente ad amministrare una comunità nel miglior modo possibile. In un momento nel quale “far quadrare i conti” è difficile anche per il Comune, migliorare la spesa generale (nel rispetto del Patto di Stabilità interno) consolidando un più 10 per cento su interventi di carattere sociale in corso d’anno, è un piccolo segno di orgoglio che ci contraddistingue da coloro che continuano ad utilizzare i concetti riguardanti l’attenzione verso il prossimo e l’aiuto ai più deboli per esercitare una mera ed eternamente polemica lotta politica che non ha mai portato da nessuna parte. Purtroppo la strada seguita dalla sinistra rivoltana è ancora questa: quella delle bugie, delle verità raccontate a metà e delle frasi fatte.

Affermare che non è giusto spendere soldi per la videosorveglianza in un particolare momento di sofferenza sociale, ignorando una continua crescita dell’investimento sociale, è moralmente e politicamente disonesto e, oserei dire, del tutto irresponsabile nei confronti dei cittadini che si rappresentano. Il Consiglio comunale è il luogo che rappresenta la sovranità del popolo e non l’osteria delle bazzecole. Le informazioni ed i concetti che ivi si esprimono devono essere chiari e cristallini. E’ una responsabilità che ciascun consigliere ha nei confronti della cittadinanza e non un semplice concetto di fair play politico.

Considerando prioritaria una buona politica sociale nell’amministrare una comunità, l’impegno continua: predisponendo il Bilancio di Previsione per il 2009 ed analizzando nel dettaglio la criticità di alcune situazioni e la necessità di specifici interventi, si sono aggiunti altri 30mila Euro per comporre la previsione. La differenza della previsione sulla spesa sociale pensata per il 2008 e quella per il 2009 risulta così essere di ben 102mila Euro in più!

Se una politica sociale incisiva non è questa…!