Aborto: doveri pių che diritti!

Ivan Losio - lunedė, 07 gennaio 2008

La proposta di invitare la politica attorno al tavolo per una nuova riflessione in materia di aborto ha scatenato il solito polverone provocato da chi non ha il coraggio di guardare negli occhi il problema, ma preferisce nascondersi dietro le più moderne ostilità del nuovo anticlericalismo.

Come negare ad una coscienza sempre più diffusa ed unanime nell’esprimere il primato del diritto alla vita, un nuovo tentativo di delineare risposte chiare ai molti dubbi che ancora emergono dai percorsi legislativi fin qui operati? Come impedire ad un’ampia fetta di società di sostenere, ancora una volta, che il “concepito” è un essere umano e, sia pure in forma microscopica, possiede già, sin dal momento del concepimento, la dignità propria degli esseri umani?

Penso che ci siano buoni margini per migliorare la 194 e che molto si possa fare per potenziarne lo spirito in difesa della vita.

Il grosso problema di questa stessa legge del 1982 è che ancora oggi viene vista da molti come l’atto istitutivo del diritto all’interruzione di gravidanza. Il suo spirito più nobile, invece, quello che stabilisce un preciso protocollo in difesa della vita e dei diritti del nascituro, vengono relegati a semplici indicazioni o incombenze da espletare.

I consultori familiari, infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, non sono veri e propri laboratori di vita, ma semplici sgabuzzini, collocati nel fondo dei corridoi ospedalieri pronti a fare da completamento alla procedura prevista. Così, al posto di aiutare le donne in difficoltà, renderle meno sole, più consapevoli e contribuire ad evitare ciò che tutti sembrano chiamare il loro “dramma”, si favorisce il concretizzarsi di una scelta terribile, spesso inconsapevole, orientata alla soppressione di una vita.

E’ più facile metterle davanti al loro diritto, piuttosto che impegnarsi al proprio dovere.

E’ giunto il momento di riflettere su questo problema e rimettere in discussione quali obiettivi intendiamo perseguire con la legge. Dopo l’unanime coro contro la pena di morte in difesa della vita, sono maturi i tempi per mettere in campo azioni volte a ridefinire i baluardi di una cultura che difenda a spada tratta il diritto alla vita, sempre e comunque!

Ivan Losio