Gių le mani dalla Basilica e dalla Torre!

Ivan Losio - venerdė, 03 agosto 2007

L’ultimo numero Verdeblu riporta una vera e propria ammonizione sul dovere di mantenere in buona efficienza l’illuminazione di Torre e Basilica, rinnovata poco più di un anno fa. Si fa riferimento ad una “lampadina bruciata” che da molto tempo offuscherebbe la cella campanaria.

L’articolista afferma che questa inefficienza è segno di mancanza di rispetto nei confronti dei monumenti rivoltani da parte dell’Amministrazione comunale che spenderebbe tanti soldi in opere inutili senza preoccuparsi di queste piccolezze.

Su questo argomento c’è da dire che la lampadina del faro che illumina la cella campanaria è viva e vegeta. Se non la si vede quando il campanile è illuminato nella sua completezza, basta aspettare la 1 e mezza di ogni notte: a quell’ora l’illuminazione di Basilica e Torre si spegne lasciando il posto al solo faro posto sotto le campane. Da solo la si nota, e come…

Spesso mi capita di restare in ufficio, in Comune, fino a quell’ora e non si può fare a meno di notarlo. Ed a confermare che la lampadina in questione non si è mai bruciata potrebbe esserci anche il Parroco che è il solo ad avere le chiavi per salire il campanile.

Sicuramente la collocazione di quel faro è un po’ infelice perchè è esposta allo sterco dei piccioni. Il riflettore, così come è collocato, si presta a fare da ballatoio per i volatili che infestano il monumento. Ci possono essere quindi periodi, a seconda di quando i volontari della parrocchia fanno il periodico “lifting” alla cella campanaria, nei quali il faro si ricopre di sterco e fa poca luce.

Da qui a dire che c’è mancanza di rispetto per i monumenti più preziosi che abbiamo, ce ne vuole…

Conosco molto bene ciò di cui stiamo parlando. Chi mi conosce personalmente sa che ho passato la mia infanzia e la mia adolescenza frequentando la Basilica e la torre campanaria. So cosa significa voler bene a questi monumenti, mantenerli in buona efficienza, rispettarli e conservarli…
Secondo me, la mancanza di rispetto nei confronti della nostra Basilica c’è stata con l’installazione dell’impianto che illumina l’abside. Si sono collocate delle barre di alluminio ai piedi della bertazzola (la piccola galleria delimitata da archi e colonnette): dei veri e propri obbrobri che per illuminare gli archetti di notte, penalizzano la lettura dell’intera abside di giorno. Non solo: per collocarle e collegarle elettricamente tra di loro, si è proceduto a forare i divisori della bertazzola con trapano a percussione e punta del 12!

C’era l’approvazione del sopraintendente e, quindi, andava bene così. Ma quella non era una mancanza di rispetto nei confronti della Basilica e di coloro che dopo 900 anni ce l’hanno consegnata senza mai aver eseguito nell’abside dei fori del 12?

Quel lavoro non è stato messo in atto da questa Amministrazione, quella di cui faccio parte, ma da quella precedente, molto vicina al misterioso articolista di Verdeblu. Lo stesso che pretende di insegnare a me come si deve portare rispetto alla Basilica ed alla nostra Torre: quanto di più caro i rivoltani possiedono. Ovviamente sono istruzioni che rispedisco immediatamente al mittente.