Le linee programmatiche 2009-2014

Ivan Losio - marted́, 18 agosto 2009

Nel corso del Consiglio Provinciale riunitosi il 28 Luglio 2009, il Presidente Salini e i suoi Assessori hanno illustrato le linee programmatiche per l'espletamento del mandato amministrativo 2009-2014. Il programma verrà discusso e votato alla prossima riunione del Consiglio che si terrà in settembre. Ecco il testo del documento:



PRESENTAZIONE LINEE PROGRAMMATICHE

relative alle azioni e ai progetti
da realizzare nel corso del mandato


Egregio Presidente,
signore Consigliere,
signori Consiglieri,
signori Assessori,


dopo una prima e sintetica presentazione nella seduta del Consiglio Provinciale in data 28 luglio 2009, presentiamo le linee programmatiche che intendiamo seguire nel corso di questo mandato.


Fattori di contesto

Per concepire il programma di governo da attuare nei prossimi cinque anni è necessario innanzitutto tenere conto di quattro fondamentali fattori di contesto: crisi, federalismo, autonomie locali, elezioni regionali.

1) La crisi economica e finanziaria, le cui caratteristiche e dimensioni globali sono note, si ripercuote anche sul nostro territorio. Dobbiamo essere pronti ad affrontare una sofferenza a livello occupazionale e una ripercussione della crisi sulla piccole imprese che nei prossimi mesi, soprattutto dopo la pausa estiva, potrebbero assumere connotazioni assai più preoccupanti delle attuali. In queste condizioni è molto difficile programmare definendo con chiarezza obiettivi, tempi e risorse.

2) Il secondo motivo di riflessione per la nostra amministrazione provinciale riguarda il federalismo fiscale. E' positivo che il processo del federalismo finalmente sia avviato, ma ancora è ignoto l'approdo finale e gli interessi in campo (geografici, politici, culturali, istituzionali, economici) sono spesso fra loro contrastanti. Quante risorse avremo a disposizione? Quando le avremo? A livello nazionale è molto animato e presidiato il livello politico del confronto sul federalismo fiscale, ma sono necessari chiarimenti dal punto di vista tecnico.

3) Altro elemento di novità è il disegno di legge sulle autonomie locali. Un testo che ancora deve essere approfondito in tutte le sue caratteristiche. Come evidenziato dal Presidente dell'Unione delle Province lombarde, non sappiamo se e quali nuovi elementi di elasticità, premialità, virtuosità verranno introdotti.

4) Un quarto elemento di novità che inciderà inevitabilmente sul lavoro delle amministrazioni provinciali lombarde saranno le ormai prossime elezioni regionali: se, come credo ed auspico, il nuovo mandato regionale si caratterizzerà maggiormente nella sua dimensione territoriale, per la nostra amministrazione si aprirà una nuova fase in termini di competenze, risorse e progettualità.


Scelte di metodo

Tre scelte di metodo: sussidiarietà, semplificazione, ascolto e coinvolgimento.

1) Di fronte a questi elementi di imprevedibilità e/o insicurezza relativo al contesto esterno, noi operiamo una prima scelta chiara nel modo di operare: la sussidiarietà, verticale ed orizzontale. La Provincia non si sostituisce a chi già ben opera, valorizza ciò che di buono già c'è, parte dal basso, non impone dall'alto. Questo approccio, che trova le proprie radici nella dottrina sociale della Chiesa, viene positivamente già sperimentato non solo in molte politiche messe in campo da Regione Lombardia (es. sanità, istruzione, welfare), ma anche da altri Stati ad esempio l'Inghilterra, la Svezia o la Germania. In ambito politico ed amministrativo molti parlano di sussidiarietà, pochi la conoscono davvero, quasi nessuno la mette in pratica. Centralità della persona, rilevazione del bisogno, responsabilità, libertà di scelta, accreditamento, voucher, qualità del servizio erogato, definizione degli standard, controllo, valutazione degli impatti finali, finanziamento della domanda: su questi temi concreti legati alla sussidiarietà vogliamo progredire, per il bene comune, con tutti gli attori, pubblici e privati (profit e non profit).

2) Un punto di svolta per la nostra azione amministrativa dovrà essere quello della semplificazione: ridurre i tempi, i costi, gli adempimenti per le imprese, i cittadini, le istituzioni, i corpi intermedi. Parlare in Italia di semplificazione è difficilissimo, ma è necessario e possibile cambiare mentalità, per semplificare la vita a tutti, concretamente.

3) Tutto questo può avvenire solo se saremo capaci di ascolto e coinvolgimento. Ascoltare chi vive ed opera sul territorio. Coinvolgere gli attori e i portatori di interessi legittimi nelle scelte strategiche ed operative. Nel rispetto dei ruoli, senza ricercare inevitabilmente il facile consenso e l'unanimismo. Non essere sordi e autoreferenziali, mettersi in discussione sempre.


Bilancio e Personale
Per raggiungere nel corso dei prossimi cinque anni questi obiettivi è necessario un cambio di passo sull'utilizzo di due leve fondamentali: le risorse finanziarie e le risorse umane. Per uscire dalla crisi attuale della nostra amministrazione, bisogna operare innanzitutto sul bilancio e sul personale.

Bilancio
• Attenta verifica degli impegni già assunti in passato e delle relative coperture finanziarie.
• Individuazione delle priorità future su cui indirizzare le risorse finanziarie.
• Individuazione ed utilizzo di nuove fonti finanziarie, pubbliche e private.
• Miglioramento delle fasi relative alla programmazione, realizzazione, rendicontazione e controllo, per un controllo di gestione più efficace.
• Sviluppo della cultura del controllo amministrativo e gestionale.
• Approfondimento ed applicazione delle indicazioni nazionali e regionali relative alla gestione del bilancio provinciale.
• Ricerca di ogni possibile ed appropriata iniziativa di risparmio e razionalizzazione che produca nel tempo minori costi o maggiori entrate.


Personale
• Riorganizzazione e rilancio della "macchina amministrativa" in coerenza con le nuove deleghe assessorili e le nuove linee programmatiche (es. organigramma, incarichi dirigenziali, posizioni organizzative).
• Sviluppo di una nuova cultura della pubblica amministrazione, puntando su competenza e responsabilità personale, qualità, efficienza, efficacia, spirito di squadra e di innovazione, meritocrazia, lavoro per obiettivi, soddisfazione del cittadino e del collaboratore, rendicontazione e valutazione oggettiva delle prestazioni, sistemi di incentivazione, superamento della "cultura della carta", informatizzazione, riduzione e semplificazione dei regolamenti interni, mobilità interna.
• Approfondimento e applicazione delle novità normative: a) i decreti legislativi in attuazione della legge delega n.15 del 4.3.2009 in vista della riforma della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni; b) il DPCM, previsto del D.L.112/08, convertito con modifiche nella L.133/08, che definirà criteri e modalità di comportamento ai fini del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica.
• Aggiornamento del sistema di valutazione delle strutture e dei dipendenti, quale strumento obbligato per assicurare elevati standard qualitativi ed economici del servizio reso all'utenza.
• Aggiornamento degli strumenti per la misurazione delle performance, per un miglioramento della qualità dei servizi, la crescita delle competenze professionali e l' incentivazione del personale secondo la logica del merito.
• Efficace attività formativa, partendo dai livelli apicali, per coinvolgere progressivamente la generalità dei dipendenti per una crescita di tutti.
• Apertura di un confronto al tavolo sindacale improntato alla chiara identificazione dei ruoli, al rispetto dei medesimi, ed alla trasparenza in ogni fase delle relazioni che saranno intraprese.
• Deciso miglioramento della collaborazione e comunicazione interna tra i diversi settori dell'amministrazione provinciale.
• Aggiornamento delle funzioni e della collaborazione del Nucleo di Valutazione.
• Iniziative per conseguire nel tempo una riduzione delle spese per il personale, secondo quanto richiesto dalle norme di settore.
• Sviluppo e utilizzo delle tecnologie informatiche.


Sicurezza del territorio, rapporti con i piccoli Comuni, turismo ed expo, innovazione


Sicurezza del territorio
• Attenta programmazione basata sulla previsione e la prevenzione delle criticità.
• Prevenzione della macro/micro criminalità.
• Miglioramento della qualità del servizio di Polizia Locale mediante: maggiore formazione per il personale. Migliore dotazione strumentale. Individuazione di una sede operativa più idonea sicurezza stradale. Educazione stradale. Pattugliamenti e controlli. Revisione dei compiti. Adeguamento del numero di effettivi. Collaborazione sinergica con le altre forze dell'ordine. Studio di nuove formule organizzative sul territorio. Accorpamento sotto un'unica direzione di Polizia Provinciale e Protezione Civile.
• Protezione Civile: revisione del Regolamento del volontariato di protezione civile quale strumento necessario per la gestione del mondo del volontariato ed il suo finanziamento. Designazione di gruppi di volontari storicamente presenti sul territorio che faranno da tutor per l'inserimento dei numerosi gruppi di nuova costituzione. Attivazione di una collaborazione con il Corpo dei Vigili del Fuoco per poter migliorare la preparazione dei volontari di protezione civile. Sinergia tra Polizie Locali mediante la Sala Operativa Provinciale. Sostegno verso i Piani d'emergenza comunali (in versione informatica), nell'ottica di un loro collegamento ad un unico Piano d'emergenza provinciale.


Rapporti con i piccoli comuni
• Sostegno allo sviluppo organizzativo e gestionale dei piccoli comuni.
• Promozione di progetti legati all'innovazione tecnologica.
• Formazione e aggiornamento di amministratori e dipendenti dei piccoli comuni mediante corsi e seminari.


Turismo
• Invito rivolto a tutti gli attori a unire gli sforzi e condividere una strategia comune.
• Ridefinizione dell'immagine turistica (nuovo format), del contenuto dell'offerta, del target di riferimento (strategia di mercato), delle risorse e delle azioni, facendo leva in modo innovativo sui punti di forza del proprio territorio e della propria storia.
• Forte connessione e sinergia con altre aree complementari (es. commercio, cultura, ambiente).


Expo 2015

• Preparazione del territorio provinciale all'Expo in termini di accoglienza turistica, professionalità, collegamenti con il sito in cui si svolgerà la manifestazione e, più in generale, di preparazione culturale del territorio.
• Sviluppo ed indirizzo, mediante confronto interno alla Provincia, con il territorio e con la Regione, del nucleo iniziale di 29 proposte progettuali presentate alla Cabina di Regia Expo voluta dal Tavolo Territoriale costituito per l'Accordo Quadro Sviluppo Territoriale.


Innovazione

• Realizzazione di un "Centro di Servizio Territoriale", progetto di e-government per l'innovazione telematica dei servizi pubblici nel territorio. Il progetto avrà lo scopo di mettere a fattor comune i progetti SISCOTEL già in essere sul territorio e sarà realizzato a Provincia, Padanie Acque, SCRP (Società Cremasca Reti Patrimonio) e Unione dei Comuni del Soresinese .


Federalismo e semplificazione, rapporti con il Consiglio, statuto e regolamenti
La riforma in senso federale dello Stato, l'applicazione del principio di sussidiarietà e la semplificazione della macchina burocratica amministrativa devono avere una diretta applicazione anche sul territorio, in aderenza alle modifiche normative che il Governo centrale sta progressivamente attuando.

Federalismo e Semplificazione

• L'obiettivo è quello di avere meno burocrazia, incidendo sulla semplificazione sia normativa, sia amministrativa arrivando quindi ad avere meno regole ma più chiare ed una macchina amministrativa più snella ed efficiente con tempi di risposta brevi e certi.
• In questo ambito è doveroso rendere operativo il Codice dell'Amministrazione Digitale utilizzando, con le modalità più appropriate, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Questo permetterà di dotare l'ente di un regolamento dei procedimenti, con un catalogo aggiornato che definisca tempi certi della loro conclusione e una razionalizzazione delle procedure degli atti amministrativi e della modulistica.


Rapporti con il Consiglio

• Saranno garantite le migliori condizioni per un corretto ed efficiente rapporto tra la Giunta ed il Consiglio Provinciale con le relative Commissioni, affinché ogni organo possa svolgere democraticamente il proprio compito, nell'ottica della massima partecipazione e trasparenza.


Statuto e Regolamenti
• Generale ricognizione, con successiva revisione, dello Statuto della Provincia e di tutti i regolamenti interni all'ente. L'obiettivo è quello di semplificare il linguaggio, rendendo i testi normativi più chiari e comprensibili, ma anche quello di eliminare norme superflue e ripetitive, riducendo il più possibile le regole allo stretto necessario. All'interno di questo lavoro è previsto inoltre il monitoraggio ed il contenimento dei costi di funzionamento degli organi istituzionali.


Cultura, sport e giovani
La situazione del settore Cultura non è certo facile. Occorre un cambiamento radicale. È necessario un rinnovamento vero, tempestivo ed appassionato. Bisogna avere "visione" e "fare sistema", collegando pubblico e privato, con il comune obiettivo di rilanciare l'immagine della provincia di Cremona. Gli errori compiuti in passato (es. APIC) devono essere monito, ma non devono diventare barriera insormontabile. Compatibilmente alle risorse disponili, andranno sostenuti gli eventi di grande richiamo. Così come andranno valutate nuove strategie legate alle esposizioni, puntando su sinergie con altre importanti realtà europee, riducendo ed ottimizzando gli investimenti.

• Promozione della cultura come accesso alla bellezza dell'arte e come bene collettivo di coesione, di crescita sociale, di sviluppo e riequilibrio socio-economico.
• Radicale trasformazione del ruolo della Provincia, passando da Ente erogatore di patrocini e piccoli contributi a pioggia ad autorevole Ente gestore e coordinatore di uffici e centri servizio in grado di sviluppare una politica di coordinamento delle iniziative sul territorio, di produzione e distribuzione di eventi culturali, di promozione del territorio a livello locale, nazionale ed internazionale. La declinazione operativa risiede nel Distretto Culturale, la cui sfida consiste nel saper riconoscere e valorizzare i segnali che esprimono le giuste precondizioni e potenzialità di sviluppo a lungo termine.
• Concretizzazione del lavoro svolto fino ad ora su Cre.Ar.Te, perfezionando le strategie, superando il non facile passaggio dalle idee alla realtà. A tale scopo è indispensabile favorire e stimolare la partecipazione attiva dei cittadini, delle associazioni, delle fondazioni di origine bancaria, del volontariato e delle imprese. La sfida potrà essere raggiunta con successo se avremo una vera governance della cultura, in grado di dare ai portatori di interesse un nuovo protagonismo in una logica sussidiaria.
• Dal mondo culturale, nei mesi scorsi, è arrivata la sollecitazione a dar vita al Museo del Violino. Insieme a Comune di Cremona e Fondazione Stradivari studieremo questa possibilità, così da offrire un ulteriore motivo di interesse all'offerta turistica del territorio. Ciò significa anche rafforzare il Distretto della Musica, migliorare la sinergia del sistema teatrale, favorire la partecipazione proponendo rassegne che spazino oltre i circuiti tradizionali. Anche su questo fronte va ribadito l'impegno ed il dovere a puntare sulla qualità.
• La Provincia deve saper svolgere un ruolo di "incubatore" di una nuova "classe creativa", deve saper trovare spazi e occasioni di valorizzazione dei propri talenti.
• Potenziamento dei sistemi teatrale, museale, bibliotecario.
• Applicazione delle nuove tecnologie per avvicinare il patrimonio culturale alla gente, rivitalizzare i contenuti culturali e trasferirli al pubblico sotto forma di nuovi stimoli, incoraggiare la creatività, coinvolgere il pubblico facendo rivivere il passato ed aiutando a progettare il futuro.
• Sviluppo di agili strategie di informazione e di promozione, necessarie per avvicinare nuove fasce d'utenza e far conoscere la Provincia oltre i propri confini.
• Messa in rete di tutti i soggetti che si occupano di storia locale e nascita di un vero e proprio laboratorio della storia cremonese.
• Impegno per un giusto approccio allo sport, soprattutto giovanile, mediante la promozione di comportamenti incentrati su valori condivisi ed universali quali il fair play e l'etica sportiva.
• Sensibilizzazione delle Istituzioni locali, sia amministrative che scolastiche, nonché le federazioni, gli enti di promozione sportiva e le maggiori società sportive del territorio cremonese, sull'importanza della diffusione ed attuazione di messaggi educativi nello sport.
• Promozione di iniziative e percorsi formativi rivolti agli educatori ed istruttori sportivi, favorendo il coordinamento programmatico tra le Istituzioni locali, regionali e nazionali e l'associazionismo sportivo.
• Connessione tra la concessione di patrocini, sovvenzioni e premi e la promozione di iniziative volte alla diffusione dei valori fondanti lo sport.


Patrimonio e servizi generali
Il nostro patrimonio, riferito agli immobili, è identificabile secondo quattro macro-aree: gli uffici, le scuole, le Università ed il resto degli immobili. Diverse sono le azioni da sviluppare: censimento e anagrafica amministrativa/tecnica, monitoraggio/analisi fabbisogno manutenzione ordinaria e straordinaria, adeguamenti normativi, razionalizzazione, valorizzazione, vendita patrimonio, nuove fonti di finanziamento, risparmio energetico.


Patrimonio

• Completamento delle opere di adeguamento normativo in materia di sicurezza, prevenzione incendi ed infortuni ed eliminazione delle barriere architettoniche. Ciò appare particolarmente importante nel campo dell'Edilizia Scolastica Media Superiore.
• Completamento dell'opera di razionalizzazione delle varie sedi scolastiche attraverso la realizzazione di nuove strutture o l'acquisto di edifici già adattati o adattabili, con l'intento di limitare la suddivisione di scuole complesse in più sedi e ridurre, ove possibile, le locazioni onerose. Analoga attenzione dovrà essere posta alle sedi destinate ad uffici e servizi.
• Mantenimento del rapporto di partenariato con i Comuni di Cremona e Crema, la Regione Lombardia e le Università presenti sul territorio, attraverso il completamento e la valorizzazione delle sedi e lo sviluppo di nuove proposte formative.
• Sviluppo del progetto di recupero del Parco dei Monasteri che vede coinvolta la Provincia nello stralcio relativo al Monastero di S. Monica (ex caserma "Goito" e magazzino carri ) destinato ad accogliere la facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia, nonché lo sviluppo del Distretto Culturale presso Palazzo "Stanga Trecco".
• Attivazione di confronti e sinergie con gli attori istituzionali coinvolti nel piano di recupero del parco dei Monasteri e di palazzo "Stanga" (Provincia, Comune, Regione, I.T.A.S. "Stanga"), al fine di individuare obiettivi e strategie comuni, nonché piani finanziari coerenti con le destinazioni d'uso e la tempistica di sviluppo dell'intero progetto di recupero urbanistico o del distretto culturale.
• Completamento di un database relativo alle scuole ed agli edifici provinciali che potrà essere utilizzato anche per l'individuazione e la programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria nonché al costante aggiornamento dell'anagrafe dell'Edilizia Scolastica.


Servizi generali
• Nel campo dell'energia prosecuzione dell'esperienza della gestione calore con lo scopo di ridurre ulteriormente i consumi, produrre le certificazioni energetiche degli edifici e proseguire nella politica di collegamento alle reti urbane del teleriscaldamento.
• Potranno essere considerati, anche a scopo dimostrativo e compatibilmente con le risorse economiche disponibili, alcuni progetti di riqualificazione energetica.
• Sviluppo di un programma di ampliamento degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, sia a scopo divulgativo e didattico sia di mera produzione di energia.
• Sviluppo del servizio dedicato alla sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008 ex 626).


Governo del territorio e opere pubbliche
La qualità di un territorio, la sua capacità di attrarre cittadini ed imprese, dipende soprattutto dai servizi che vengono assicurati, in termini di qualità, quantità,continuità e tempi.


Governo del territorio
• Sostegno ai Comuni per l'approvazione dei P.G.T. al fine di migliorare il controllo e la gestione del territorio.
• Avvio di un concreto percorso di realizzazione del S.I.T. provinciale, al quale i nostri comuni dovranno fare riferimento, per non rischiare di vedere respinti i propri P.G.T. nella fase di collaudo regionale.
• Realizzazione di corsi di formazione per i tecnici liberi professionisti e comunali per la conoscenza del P.T.C.P. e dei P.G.T.


Opere pubbliche
• Rete stradale: terzo ponte con tutte le opere connesse; autostrada Cremona-Mantova; inizio lavori della Tibre con le opere stradali di interesse Provinciale connesse, come il completamento della variante di Casalmaggiore; opere connesse alla Bre.Be.Mi; avvio di un progetto di riqualificazione delle tratte Soncino-Crema-Lodi e Cremona-Crema_Lodi; la realizzazione del tratto della nuova 591 (BG-PC), le nuove circonvallazioni di Dovera sulla ex s.s. 472 Bergamina, di San Giovanni in Croce sulla ex s.s. 343 Asolana e di Soresina; l'ampliamento della S.P. CR ex 415 "Paullese"; la riqualificazione del tratto tra Crema e Castelleone mediante la costruzione della variante a sud dell'abitato del Comune di Madignano; manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali; potenziamento della rete delle piste ciclabili su tutto il territorio cremonese, cremasco e casalasco.
• Navigabilità: navigazione commerciale e turistica alle navi di V classe per almeno 340 gg/anno fino al porto di Cremona, tramite un progetto multifunzione che, attraverso la regimazione del fiume, consenta il raggiungimento di diversi obiettivi: navigabilità sia commerciale che turistica, produzione di energia idroelettrica, miglioramento della possibilità di derivazione a fini irrigui, maggiore disponibilità della risorsa idrica in periodi siccitosi, infrastrutturazione della banchina fluviale di Pizzighettone sul Canale Navigabile; potenziamento della banchina portuale di Casalmaggiore, con il potenziamento della struttura in collaborazione con Comune, Provincia e AIPO.
• Ferrovie: raddoppio della linea ferroviaria tra la stazione di Cremona e quella di Cavatigozzi, con conseguente eliminazione dei passaggi a livello e trasferimento dello scalo merci di Cremona nella stazione di Cavatigozzi; completamento dei Magazzini raccordati del Porto di Cremona, con un terminal modale di interscambio e stoccaggio veloce nell'ambito della prevista integrazione delle attività intermodali del porto pubblico con il futuro potenziamento dello scalo ferroviario di Cavatigozzi; potenziamento infrastrutturale - stradale e ferroviario - tra il porto e l'area di Tencara a Pizzighettone lungo il Canale Navigabile; realizzazione del polo produttivo di Tencara nel tratto terminale del Canale navigabile, prevedendo l'infrastrutturazione dell'area in modo da garantire l'intermodalità dei trasporti (gomma, ferro, acqua); realizzazione dell'anello di congiunzione tra la Cremona-Codogno e la Cremona-Treviglio a livello ferroviario (Pedegronda); raddoppio del tratto ferroviario Cremona-Olmeneta, che migliorerebbe le criticità della circolazione della tratta comune alle due linee Cremona-Treviglio e Cremona-Brescia.


Istruzione, formazione e lavoro
L'attuale grave crisi economica, se da un lato spinge ad azioni immediate volte a scongiurare o almeno attenuare la perdita di posti di lavoro e il decremento delle attività produttive, d'altro canto induce anche ad interventi che si prefiggono obiettivi più a lungo termine e che si basano sull' azione sinergica tra tutti i soggetti coinvolti nei processi economici, quali la nostra amministrazione, la Regione, i Comuni, le associazioni di categoria, le forze imprenditoriali e sindacali. Partendo soprattutto da quest'ultima prospettiva, emerge chiaramente l'importanza che deve essere attribuita ai settori dell' istruzione, della formazione professionale e del lavoro, sia considerandoli nel loro valore intrinseco, come motori basilari per la formazione della persona e il suo inserimento all' interno della società, sia rapportandoli alle esigenze di qualificazione e riqualificazione professionale e lavorativa rese più evidenti dall' attuale situazione economica.


Istruzione e Formazione
• Impegno affinché sia assicurata pari dignità, pur mantenendo le differenti specificità, al percorso di istruzione e formazione tecnico professionale rispetto a quello di istruzione liceale.
• Programmazione progettata in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche e formative e basata su una valutazione delle esigenze educative e delle necessità del mercato del lavoro.
• Adeguata proposta relativa all'attuazione della riforma della scuola secondaria, articolata negli indirizzi liceali, tecnici e professionali previsti e basata sull' integrazione tra istruzione secondaria e formazione professionale;
• Sostegno più efficace dell'offerta universitaria sul territorio, legata ad atenei diversi, ma che potrebbe essere caratterizzata da un' articolazione complessiva più coordinata e basata su un progetto comune;
• Sviluppo e coordinamento degli interventi di orientamento e di riorientamento relativi alla scuola secondaria di primo e secondo grado e alla formazione professionale.
• Inserimento e corretta integrazione all'interno del sistema scolastico, formativo e lavorativo di soggetti svantaggiati, con particolare attenzione alle persone diversamente abili.


Lavoro
• Assunzione da parte della Provincia del ruolo fondamentale, riconosciuto dal Protocollo d'intesa stipulato tra Regione Lombardia e le Province, per l'individuazione degli stati di crisi e per la "regia" degli interventi volti a costruire soluzioni strutturali, riguardanti anche processi di riconversione e di recupero delle aree interessate.
• Sostegno all'occupazione attraverso attività di orientamento al lavoro e di inserimento nel contesto occupazionale, tramite una concertazione degli interventi con tutti i soggetti privati e pubblici coinvolti e utilizzando al meglio gli strumenti regionali legati al "sistema dote" .
• Integrazione tra istruzione, formazione professionale e realtà territoriale riguardo al settore ambientale ed economico e valorizzando la tradizione culturale e artistica della nostra provincia.


Agricoltura e ambiente
Cremona è tradizionalmente una provincia agricola anche se lo sviluppo industriale è ormai evidente in molte parti del suo territorio. L'abbinamento di competenze "agricoltura - ambiente" vuole proprio significare la grande attenzione che si intende dare all'utilizzo del suolo di questa pianura, bene ambientale primario sempre più limitato, ed alla qualità dei suoi prodotti, che giustificano la propria eccellenza solo se prodotti in un ambiente idoneo.


Agricoltura
• Sostegno ad elementi strutturali fondamentali per le aziende agricole (rinnovamento tecnologico, riduzione dei costi di produzione) attraverso una chiara definizione delle priorità utili al settore agroalimentare e individuate nel Piano di Sviluppo Rurale.
• Sburocratizzazione dell'intero settore riducendo gli adempimenti richiesti alle imprese agricole ai soli elementi essenziali per poter garantire la corretta e trasparente gestione delle risorse economiche disponibili. Eserciteremo inoltre, per quanto possibile, pressione sui livelli di governo superiori a quello provinciale affinché lo snellimento della burocrazia sia non solo un traguardo nostro ma anche di quei soggetti che con le loro scelte incidono nel settore agricolo.
• Difesa delle produzioni agricole dal punto di vista sia qualitativo sia commerciale.
• Definizione di un piano di intervento nell'abito dell'Expo 2015 "Nutrire il Pianeta, energia per la vita" al fine di migliorare la capacità dei nostri prodotti agroalimentari di collocarsi sul mercato ad un prezzo remunerativo per tutti i soggetti dell'intera filiera. La nutrizione del Pianeta non potrà prescindere dalla valorizzazione dei prodotti tipici della nostra filiera agroalimentare.
• Pianificazione degli interventi all'interno del Piano Agricolo Triennale in fase di elaborazione.
• Programmazione della caccia e della pesca attraverso un costante dialogo con le realtà associative territoriali, per fare in modo che l'attività venatoria sia sempre perfettamente integrata con la necessità di salvaguardare la fauna e gli ambienti naturali del nostro territorio.
• Valorizzazione del concetto di gestione faunistico-venatoria, insistendo sul rapporto cacciatore-territorio, dell'autosufficienza del selvatico, del miglioramento degli habitat. Per questo motivo sosterremo ulteriormente i piani di controllo, in particolare della Nutria, e rafforzeremo l'attività di vigilanza. • Adozione del Piano Ittico che ci accompagnerà per i prossimi anni.


Ambiente
• Politica volta a favorire, anche mediante iniziative educative, l'uso e il contestuale mantenimento delle risorse naturali e ambientali. La restituzione alla comunità di ambiti territoriali degradati rappresenta un obbiettivo importante non solo per la tutela della salute pubblica, ma anche per il recupero di un territorio progressivamente "eroso" dall'urbanizzazione.
• Rifiuti: messa in atto di azioni incisive per migliorare e rendere più omogeneo il servizio di raccolta differenziata su tutto il territorio provinciale; Interventi di sensibilizzazione ed educazione per cercare di ridurre la quantità totale di rifiuti prodotti; Sviluppo del "consumo consapevole"; Gestione dei rifiuti speciali per perseguire obiettivi di maggior efficacia nella differenziazione e diminuzione dei costi totali.
• Cave: massima attenzione per minimizzare l'utilizzo della risorsa suolo, favorendo anche il recupero di rifiuti inerti.
• Piano energetico: sfruttamento ai fini della produzione di energia di tutti i sottoprodotti di origine agricola o più genericamente antropica che possono essere recuperati ai fini energetici; sostegno al mini-micro idroelettrico; Studio di un piano per la corretta istallazione del fotovoltaico nel rispetto del paesaggio rurale e dei centri storici; messa a punto di politiche per il risparmio energetico.
• Tema dell'acqua: verrà declinato sotto i suoi aspetti qualitativi, quantitativi e gestionali. Il perseguimento degli obiettivi di qualità definiti dal Piano di Tutela delle Acque regionale sarà una priorità, anche perché le nostre acque superficiali vanno ad irrigare i terreni destinati a produzioni di eccellenza. Il risparmio di tale risorsa sarà principio divulgato presso le giovani generazioni e verrà perseguito anche attraverso un uso attento delle competenze autorizzative per quanto riguarda le concessioni.
• Qualità dell'aria: particolare attenzione sarà posta all'applicazione delle competenze provinciali in materia di autorizzazione alle emissioni, senza trascurare le collaborazioni con i comuni e Regione Lombardia per le campagne per limitare il traffico.


Politiche sociali ed associative
L' assetto sociale è mutato radicalmente negli ultimi anni e sono emersi bisogni nuovi, per numero e tipologia. I cittadini sollecitano un cambiamento radicale del modo in cui vengono concepite le politiche sociali ed il sistema welfare: meno compassionevole ed assistenziale, più efficiente e vicino ai bisogni concreti, nel pieno rispetto della centralità della persona umana e della famiglia, intesa come nucleo primario della società.

• Avvio con tutti gli attori sociali di un dialogo basato sul concetto della sussidiarietà, ponendo al centro le persone, le famiglie con i loro bisogni, mettendole nella condizione di decidere, in libertà ed autonomia, a chi rivolgersi per avere la risposta che più soddisfa i loro bisogni.
• Macro aree di intervento iniziali: Sostegno alla famiglia, in tutti i suoi ambiti di criticità; Sostegno alla persona anziana, sia nella condizione di malattia sia nella ricchezza della propria dimensione culturale; Sostegno ai diversamente abili ed agli affetti da disabilità nella integrazione scolastica, lavorativa, relazionale; Sostegno alle persone sole, non autosufficienti, colpite da dipendenze.
• Attuazione efficiente e completa delle numerose ed importanti deleghe regionali, in modo da garantire alla Regione gli strumenti necessari per mettere in atto politiche di attenzione concreta ai bisogni del nostro territorio.
• Superamento della tradizionale imposizione di una serie di misure prefabbricate, universali e dunque inadatte alle specificità della nostra zona. Non interverremo con logica burocratica ma cercheremo di favorire un approccio "dal basso", focalizzato sui bisogni emergenti ed in grado di fornire livelli di risposta adeguata.
• Creazione di un metodo di lavoro che sia in grado di far emergere le richieste ed i bisogni dalla nostra provincia, recuperando energie e risorse in precedenza disperse in iniziative di per sé lodevoli ma eccentriche rispetto allo scopo istituzionale di una Provincia.
• Ascolto delle esigenze dei cittadini e sviluppo di strumenti quali l'Osservatorio delle Politiche Sociali, strutturandolo come base informativa e nucleo centrale del settore per gli ambiti sociali, l'Osservatorio sulla Condizione della Persona Anziana, poiché non possiamo ignorare che le dinamiche attuali di innalzamento della durata della vita media rendono sempre più importante il ruolo della terza età e la Consulta delle Famiglie, per dare voce alla famiglia che non sarà più concepita come destinatario passivo di assistenza ma come soggetto protagonista delle scelte in grado di portare alla soddisfazione dei propri bisogni, nel rispetto della libertà di ciascuno.
• Sviluppo di una collaborazione efficace e di un coordinamento sinergico con le politiche sociali messe in atto dai Comuni.
• Passaggio dalla logica del convenzionamento a quella dell'accreditamento, riconoscendo la funzione pubblica delle attività svolte dal cosiddetto terzo settore. Così facendo metteremo gli operatori del sociale nella condizione di svolgere al meglio la loro opera di risposta ai bisogni delle comunità, con l'intento di valorizzare, e non disperdere, le realtà eccellenti già presenti sul nostro territorio. Naturalmente vigileremo affinché vengano garantite condizioni di accesso ai servizi paritarie e corrette e livelli di servizio qualitativamente omogenei ed adeguati. Questo approccio di collaborazione con il terzo settore permetterà anche di evitare inutili sforzi pubblici in aree già efficacemente presidiate e libererà risorse, tangibili ed immateriali, sempre più difficili da reperire e costose, da destinare alle nuove emergenze, purtroppo non ancora adeguatamente supportate.


Sviluppo economico
La risposta alla crisi (nei limiti delle competenze e delle possibilità provinciali) non può essere reattiva e di contenimento. Quanto verrà impostato e realizzato nell'immediato futuro non deve guardare solo alla difesa e mantenimento degli standard precedenti.

• Potenziamento degli strumenti di attrattività degli investimenti già individuati e sperimentati, a cominciare dalla semplificazione amministrativa per le aziende. Quanto fatto sino ad oggi, a partire dal "Patto per lo Sviluppo", sarà esaminato con la dovuta attenzione al fine di intraprendere le debite azioni migliorative.
• Semplificazione burocratica che eviti alle imprese di disperdere tempi ed energie non funzionali alla competitività del mondo produttivo e possa garantire risposte in tempi certi. In tal senso sarà avviata una ricognizione su tutto il territorio per verificare il reale funzionamento degli Sportelli Unici.
• Incentivazione delle azioni sistemiche per il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese, aprendo il sistema e individuando nuove traiettorie di sviluppo settoriale che favoriscano lo sviluppo di forme di aggregazione imprenditoriale in relazione a specifici progetti.
• Sostegno a percorsi di progettazione innovativa nelle PMI, per sviluppare progetti di ricerca sia in ambito tecnologico che gestionale-organizzativo e commerciale nel limite delle risorse disponibili.
• Stimolo all'aggregazione di imprese per l'elaborazione di progetti con caratteristiche tali da poter accedere ai bandi per i finanziamenti regionali, nazionali ed europei.
• Attivazione di interventi per facilitare l'accesso al credito e quindi l'incontro tra impresa e istituti di credito, attraverso il sostegno dei Confidi presenti sul territorio.
• Valorizzazione della potenzialità strategica legata allo sviluppo di un nuovo "Polo della meccanica di eccellenza" che coinvolga le Pmi di tutto il territorio cremonese, cremasco e casalasco.
• Sostegno alle nuove imprese, con un occhio di riguardo ai giovani imprenditori e in particolar modo all'imprenditoria femminile.
• Sostegno alle iniziative promosse da Associazioni di categoria, Comuni, Centri di Servizio alle imprese per la realizzazione di azioni atte al mantenimento e allo sviluppo di attività legate all'economia locale e allo sviluppo dei Distretti Industriali.
• Appoggio alla messa in opera di reti tecnologiche e telematiche e il rispetto dei criteri di miglioramento ambientale e di risparmio energetico.
• Sostegno alla secolare tradizione artigiana nel campo della liuteria (Cremona) e dell'arte organaria (Crema), che rappresenta per il nostro territorio una risorsa di grandissimo valore.