Testamento biologico, io ho votato a favore

Ivan Losio - marted́, 05 giugno 2012

Testamento biologico

Nel corso del Consiglio comunale di ieri 04/06/2012 è stata posta in discussione una mozione presentata dal gruppo "Rivolta delle idee" sul tema dell'istituzione a Rivolta d'Adda del registro comunale dei testamenti biologici.
La mozione è stata respinta con 4 voti a favore, 2 astenuti e 7 contrari, ma è stata l'occasione di un confronto serio e appassionato su un tema di assoluta attualità, oggetto di un dibattito sempre più acceso da parte dell'opinione pubblica.
Io ho scelto di votare a favore della mozione ed i motivi li ho spiegati nel mio intervento in aula:

Considero quella del Testamento Biologico una questione di diritto per l’individuo di scegliere ed assicurarsi che il suo fine-vita sia regolato da sue precise volontà. La sfida della scienza moderna, infatti, non è più solo quella di perseguire la migliore competenza in campo medico, ma anche quella di affiancare a questa l’autodeterminazione di chi è malato. Occorre arrivare a disciplinare una sorta di alleanza tra medico e paziente. Vorrei però ben specificare che il tutto deve essere, a mio avviso, mirato alla difesa della vita e non all’affermarsi della morte. Il Testamento Biologico non deve costituire una finestra aperta verso l’eutanasia, ma deve avere, come obiettivo preciso, quello di chiudere la strada all’accanimento terapeutico e di rafforzare il sostegno vitale, presupposto che sta ancora alla base dell’ordinamento italiano, a partire dalla Costituzione.
E di questo ne sono convinto non solo a motivo del mio credo religioso. Come afferma il vescovo piemontese Sebastiano Dho: «non possiamo dimenticare che non è mai lecito, per nessuna ragione, porre fine deliberatamente e direttamente alla propria vita o a quella altrui, in qualsiasi situazione si venga a trovare, anche estrema. E questo ci sentiamo di sostenerlo non solo per ragioni di fede, ma pure per motivi di ragione laica, vale a dire semplicemente umana. Già il grande Ippocrate, che non era evidentemente cristiano, insegnava che il medico in ogni caso ha il compito di curare il malato, non di eliminarlo. A meno di voler negare le basi del convivere, proprio oggi, tempo classico dei diritti umani, è assolutamente necessario affermare e rispettare questo primato della legge cosiddetta naturale, cioè non scritta, ma che precede quelle scritte, pena l’imbarbarimento già in atto dei rapporti umani ed il sovvertimento dei principi del diritto». 
Condivido il testo di questa mozione, lo voterò, perché ritengo sia giusto, in assenza di normative specifiche, creare uno strumento utile per consentire agli individui di delineare precise volontà sul loro fine-vita. Mi auguro che si giunga presto all’approvazione di una legge che sappia affermare l’autodeterminazione e, al tempo stesso, sappia preservare il primato della vita.





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